Donne e scienza? Il binomio possibile

La formula per il successo: fortuna, amore e ostinatezza

Cinque giovani scienziate dai 25 ai 28 anni che ce l’hanno fatta. Nelle loro storie ci sono molti fattori comuni: la fortuna di aver trovato insegnanti e genitori capaci, un forte amore per la scienza e un po’ di sana ostinatezza. Sembra questa la ricetta del successo dei giovanissimi, spesso costretti ad aggiungersi al fenomeno della cosiddetta fuga di cervelli. Queste, come tante altre donne, giorno dopo giorno, stanno dimostrando che è possibile sfondare quel glass celing, il famoso tetto di cristallo che, di sovente, trattiene le donne in posizione di subordinazione, frenando la loro crescita personale e professionale.

La nuova posizione della donna nel mondo del lavoro

Per molti anni le donne sono sempre state trattenute in quello sticky floor, “suolo appiccicoso” che le ha rese nei decenni incapaci di conquistare posizioni al vertice. Sembra che tutto ciò stia cambiando: sono sempre di più le donne che si distinguono in posizioni apicali dimostrando come il bilinguismo ai vertici e il dualismo decisionale sia la chiave di volta per aziende maggiormente competitive, in maniera trasversale ai settori.

Uomo – donna: nasce il diversity management

Le capacità cosiddette communali delle donne, dalla negoziazione al multitasking, dal networking alla mediazione, ben bilanciano le proprietà agentiche dell’uomo, maggiormente orientato agli obiettivi e al miglioramento continuo in termini di efficacia ed efficienza, specie nei contesti lavorativi, dimostrando che l’era del diversity management è ormai giunta, e che sta a noi il compito di accoglierla, facendoci ispirare dalle tante storie di successo, specie di donne che ce l’hanno fatta.

Scopri di più nell’articolo Ragazze nella scienza: cinque storie di giovani donne che ce l’hanno fatta.

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