Il passaggio da consumatori inconsapevoli a consumatori sempre più attenti, informati ed esigenti ha fatto sì che il mercato si accorgesse di dover aumentare la quantità e la qualità dei servizi quali driver per sopravvivere, prima ancora che per competere. Ciò ha provocato una maggiore consapevolezza da parte delle aziende e una loro graduale propensione alla creazione di esperienze di consumo di maggiore spessore. Il lusso è diventato, pertanto, un asset ancor prima che un settore, rappresentando una modalità per le imprese di rinnovare e arricchire la propria value proposition, puntando su un reale posizionamento differenziante.
I segreti del luxury retail
Cosa abbiamo imparato, quindi, dal mercato dei beni di lusso?La ricetta sembrerebbe essere quella in cui si ibridano in particolare due fattori chiave: costruire connessioni Emozionali su tutti i canali; un vero e proprio “teatro dei sogni” che garantisca una completa immersione nello stile di vita offerto dal brand.Questo primo ingrediente suggerisce strategie di cross-selling e up-selling dei prodotti. Il secondo ingrediente, è rappresentato da localizzazione e personalizzazione, che permettono alle aziende di rendersi sempre più vicine ai propri consumatori customizzando la propria offerta di prodotti-servizi sulle specifiche esigenze dei target di riferimento.
Le best practices per un nuovo posizionamento strategico
Un cocktail tra strategia e creatività preso a prestito dalle best practices delle aziende operanti nel settore del Luxury che, però, offre importanti spunti alle aziende di altri settori per realizzare il tanto auspicato passaggio dagli oceani rossi iper-competitivi a quelli blu, in cui si riesce, grazie alla creazione di un posizionamento strategico differenziante, a navigare a vele spiegate.
Scopri di più nell’articolo Luxury retail: l’approccio digital per una customer experience unica